Oscenità

Ma prima di andare a dormire non posso tacere su questo. A Bolzano, ieri, il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Franz Thaler. Bene. Anzi, bene. Hanno applaudito quasi tutti, si sono commossi quasi tutti. Anche Oswald Ellecosta, quello secondo cui l’otto settembre andrebbe festeggiato come la “festa della liberazione”. Solo due personaggi non hanno voluto fare parte del coro e hanno deciso di stonare alla loro maniera, lasciando la sala. Si tratta di due individui (non pronuncio neppure i nomi) appartenenti a quel partito fascista chiamato Unitalia. Motivazione: “Thaler è stato un disertore”. Possibile che non ci sia proprio nessun modo per ricacciare questi incorreggibili a pedate su Marte o almeno negli anni ’30?

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Aggiornamento 12.03.10

Gli ultras in giacca e cravatta (Corriere dell’Alto Adige)

Risulta davvero difficile non censurare apertamente il comportamento di Luigi Schiatti e Gianfranco Piccolin, i due consiglieri comunali di Unitalia che martedì, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Franz Thaler, si sono alzati e sono usciti dall’aula sdegnando la cerimonia. Se giustamente ci allarmiamo per la stupida violenza verbale di qualche ragazzino che usa internet al fine di spandere odio nei confronti degli stranieri, la costernazione è ancora maggiore al cospetto di questi rappresentanti politici che, invece di fornire esempi d’equilibrio e saggezza civile, preferiscono mettersi in mostra con un atteggiamento da ultras (seppure in giacca e cravatta).

La motivazione addotta per rifiutare l’onorificenza a Thaler, secondo quanto riportano le cronache, è incomprensibile e irricevibile: “Si è trattato di un disertore”. Irricevibile anche la distinzione fatta da Donato Seppi (che ha tentato di giustificare il gesto dei suoi) tra il rifiuto di unirsi all’esercito tedesco, operato da Thaler, e la consapevole decisione di Mayr-Nusser di non pronunciare il giuramento dopo essere stato forzatamente arruolato, esprimendo dunque con maggiore chiarezza il proprio punto di vista dissidente e consegnandosi da “eroe” al suo destino di morte. L’eroismo di Mayr-Nusser, par di capire seguendo queste specificazioni posticce, farebbe ombra al pavido Thaler, ridotto in breve alla figura di un piccolo uomo imbelle, incapace di corrispondere al proprio dovere.

Il significato del riconoscimento a Franz Thaler – spiace sentire la necessità di sottolinearlo – però non si esaurisce nel ricordo della sua “diserzione”. È un riconoscimento dato in primo luogo a una persona che ha incarnato e soprattutto ha testimoniato la tragedia di un popolo. Se vogliamo, è proprio il tributo a questa sua semplicità, alla difesa dei valori minimi ma essenziali della libertà individuale di fronte ai colpi che ci infligge la storia, a risaltare oggi con limpida forza. E soprattutto è un tributo al suo ruolo di narratore instancabile di quel che “è stato” – per riprendere l’espressione di Primo Levi – e che per questo non può mai essere dimenticato (Unvergessen, come s’intitola il libro di Thaler).

A questo proposito un’ultima nota dolente. Mario Tagnin, candidato “in pectore” per la poltrona di sindaco di Bolzano, almeno secondo una fazione del Pdl, ha candidamente affermato di “non conoscere la vicenda di Thaler”. Non sarebbe male se Schiatti e Piccolin – magari dopo averlo riletto – regalassero a Tagnin una copia del libro di Thaler. Per non dimenticare.

16 thoughts on “Oscenità

  1. Sì, è davvero pazzesco. Ieri, quando ho sentito e visto al TG la notizia, mi sarei aspettato, ad esempio, di non vedere Ellecosta o altri nostalgici. E invece no: lui (forse con un po’ di ipocrisia, viste le dichiarazioni che ogni 25 aprile si pregia di rilasciare) c’era.
    A mancare erano quelli di Unitalia. Con quella motivazione a dir poco grottesca, se non scandalosa e pasibile, a mio parere, di denuncia per imbecillità: è stato un disertore.
    Va bene, diciamo di sì; e per fortuna.
    Voi di Unitalia, invece, e purtroppo, siete sempre e solo degli inguaribili e infami coglioni.

  2. Incredibile. Dichiarazione di Tagnin: “non sapevo chi fosse Thaler…”. NON SAPEVA CHI FOSSE THALER??? E questo vorrebbe essere il candidato sindaco di Bolzano. Roba veramente da pazzi.

  3. Vabbè la sincerità, ma poteva tenerselo per sé. Qual è la fonte? C’è un’intervista? Sai che sono un collezionista di orrori…

  4. Per una volta mi sento d’accordo col nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: è colpa dell’estrema sinistra comunista e di sentimento anti-italiano, che è solo capace di criticare, ma non di risolvere i problemi del Paese!!!
    …dov’erano, infatti, i compagni delle BR o di Prima Linea quando si trattava di occuparsi di Seppi & Co?

    Vabbè, scherzi a parte, alle volte mi fate invidia. Siete così candidi a scandalizzarvi del comportamento di Ellecosta (chissà se si è mai arrivato a focalizzare la contraddizione palese tra l’esempio di Thaler e le sue affermazioni ed ha partecipato di facciata; o se il problema non gli è mai emerso fino al livello della coscienza). E d’altra parte sembrate delle verginelle che guardano un porno quando vi stupite che il candidato sindaco di Bolzano non sappia chi fosse Thaler. E’ normale; so che sembra strano ma è normale: vorrei potermi stupire anch’io, ma Bolzano è così.
    Se la gente esce di scuola credendo che Franz Innerhofer e Andreas Hofer fossero entrambi dinamitardi, figuriamoci se qualcuno sa di Thaler, Egarter o Mayr-Nuesser, parcheggio coperto a parte, si intende.

  5. Pingback: Unidiota contro Franz Thaler. « blaun.eu Abetone-Brennero.

  6. beh di cosa vi meravigliate il sior Schiatti è presente in un video su youtube in cui illustra le bellezze (?!?) del monumento alla vittoria 🙂

  7. quiz

    “macchè nomadi questi sono parassiti”

    questa citazione di chi é?

    a. mussolini o quel suo collega nordico
    b. un pazzo che non sa cosa sta dicendo
    c. un tipo che gira per i blog a depositare marciume ideologico.

    nihil novi sotto il sole.

  8. Pingback: Brennerbasisdemokratie. » Blog Archiv » Kleiner Wahlspickzettel für Bozen.

  9. Pingback: Staat autoritär und einseitig. | Brennerbasisdemokratie.

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