Da Wikipedia: Il termine capitale deriva dall’aggettivo latino capitalis, a sua volta dal sostantivo caput. Quest’ultimo designava il capo nelle sue varie accezioni, ad es. come parte principale del corpo umano o animale (testa), o come origine, o come guida, o appunto come città principale di una nazione. A Roma era infatti riservato l’appellativo di Caput Mundi (capitale del mondo).
Ma oggi? Oggi quale capitale, quale città principale per una nazione senza più né coda né – soprattuto – capo? Oggi la capitale d’Italia è Rosarno.
http://fortresseurope.blogspot.com/2006/01/arance-amare-reportage-da-rosarno-tra-i.html
I lavoratori degli aranceti hanno risposto con violenza (disorganizzata e di reazione, altra forma della mitezza) alla violenza di ogni giorno, organizzata in forma di caporalato, e a quella di ogni notte, organizzata in forma razzistica. Il doppio razzismo che discende dall’ essere neri di pelle e dall’ essere poveri. Non sono i corpi ad essere incomprimibili. Non leggiamo la loro rivolta come quella di chi non ha nulla da perdere in termini economici: quando i corpi sono così ridotti all’ osso, quello che ne risulta è una maggiore attenzione alla difesa dello spirito.
La cosa più sconvolgente, per me, sono le dichiarazioni, due giorni fa, del ministro dell’Interno: “Fin’ora c’è stata troppa tolleranza sugli immigrati”.
Questa sconcertante frase, che nasconde totalmente il retroterra malavitoso e di sfruttamento nel quale sono nate le violenze, attribuisce, tanto per cambiare, tutta la colpa agli immigrati.
E poi, se un ministro dell’interno afferma, mentre è in corso una “caccia al nero” con tanto di gambizzazioni e altro, che c’è stata troppa tolleranza sugli immigrati, cosa vuol dire: che è arrivato il tempo di farne fuori qualcuno?
Sconcertante, davvero.
Segnalo anche questo intervento, scritto da un deputato del PD che è anche gestore di un blog molto interessante: