Italia vs Itaglia

Stasera gioca l’Italia (o l’Itaglia) e anche per un blog un po’ allo sbando come questo mi sembra giunto il tempo di occuparsene.

Prima di tutto devo rendere conto di questa distinzione (che parrà arbitraria, ma completamente arbitraria non è). Definisco “Italia” la nazionale calcistica italiana quando rappresenta in modo fedele il paese, con le sue luci e le sue ombre, con una leggera prevalenza delle prime. È l’Italia che ci piace, che si guadagna il pane anche con astuzia, mai con furbizia. Un’Italia fatta di tanti portatori d’acqua e qualche campione purissimo (magari sfigato, infortunato, dato per finito, ma nuovamente in piedi quando meno te l’aspetti). Definisco “Itaglia” la nazionale calcistica italiana quando rappresenta in modo fedele il paese, col le sue luci e le sue ombre, ma con una spiacevole prevalenza delle seconde. È l’Italia che non ci piace, quella del presenzialismo cafone, che non solo rubacchia (o ruba), ma che pure se ne vanta. Un’Italia fatta di campioni presuntuosi e arroganti, forte coi deboli e debole coi forti. È ovviamente molto difficile distinguerle, queste due Italie. Ma ripercorrendo la storia delle partecipazioni degli azzurri alla fase finale dei mondiali (quelle che mi ricordo, ovviamente) propongo questo mio personale consuntivo.

1934. Itaglia. Vinciamo i mondiali in casa, col duce in tribuna, ladrando la semifinale (o erano i quarti?) con la Spagna.

1938. Italia. Il successo è bissato a Parigi. Ma qui, fuori casa, la superiorità degli azzurri di Pozzo mi pare ineccepibile.

1966. Itaglia. A casa con la Corea per un gol fatto da un dentista. Ma questo è il meno. Fabbri lasciò a casa i migliori uomini (quelli dell’Inter) per favorire i suoi bolognesi.

1970. Italia. La semifinale contro la Germania, il famoso 4-3, basterebbe. Ma era una squadra simpatica: Cera, Burnich, Domenghini, Facchetti, Boninsegna, Mazzola, Rivera, Riva…

1974. Itaglia. In Germania offrimmo un indecoroso spettacolo di disunità nazionale e arroganza (Chinaglia mandò persino a quel paese Valcareggi).

1978. Italia. Nell’anno dell’omicio di Aldo Moro, l’Italia di Bearzot fece vedere un ottimo calcio e non riuscì a raggiungere la finale solo per colpa di un paio di tiri da lontano dell’Olanda (la grande Olanda).

1982. Italia. Zoff, ancora Bearzot e Pertini. Soprattutto tanto Paolo Rossi (il resuscitato per eccellenza). Vittoria meravigliosa (sulla Germania) dopo una ancora più meravigliosa partita eliminatoria contro il Brasile. Di quella squadra mi piace ricordare Gaetano Scirea, guida impeccabile di una fortissima difesa.

1986. Itaglia. Canto stonato del cigno per Bearzot. Il vero cigno, quella volta, fu Platini.

1990. Italia. Perdemmo ai rigori con l’Argentina la semifinale di Napoli. Ma il tandem Baggio Schillaci funzionava bene. Dopo quella del 1978, forse la nazionale più forte che io ricordi.

1994. Italia. Baggio super nel campionato USA. E dolorosissima finale persa col Brasile. Ma era un’Italia che sapeva soffrire (Berlusconi aveva appena vinto le elezioni politiche).

1998. Itaglia. Non brillò l’Italia di Maldini in Francia. Ricordo solo quel tiro di Baggio, a lambire il palo. Se entrava quello, chissà.

2002. Itaglia. Infame mondiale nippo-coreano. Per giunta, solita alzata di scudi contro l’arbitro cornuto considerato responsabile di una sconfitta (coi padroni di casa coreani). La sconfitta fu meritata (quelli correvano di più). Penoso Trapattoni e la sua acqua santa.

2006. Itaglia. Del mondiale vinto in Germania salvo solo la partita coi padroni di casa (2-0 a Dortmund entrato nella storia). Per il resto m’incazzo ancora oggi quando ripenso alla faccia da imbecille di totti con la bandiera sulla testa che bacia la coppa. Festeggiamenti al Circo Massimo degni di un paese del terzo mondo.

2010. Eh. Italia o Itaglia? Vedremo.

 

77 thoughts on “Italia vs Itaglia

  1. La mia memoria visiva mi permette di ricordare solo a partire dal mondiale di Francia ’98
    Lì fu Itaglia, ma non delle peggiori: il tiro di Baggio lo ricordo bene, come la continua staffetta tra lo stesso e un inconcludente (forse perchè troppo responsabilizzato) Del Piero (con tanto di pizzetto!);
    mondiale 2002 decisamente infausto, e decisamente Itaglia!
    giocatori spocchiosi, più attenti ai gridolini delle fans con gli occhi a mandorla che a ben figurare, una sfilata di capelli lunghi, bagnati, e incorniciati da cerchietti: gente insopportabile e leziosa. Si aggiunga un Trap ridicolo e alla frutta, e il mitico Byron Moreno da usare come capro espiatorio per difendere tanti bambini viziati (in ogni caso mi ricordo il suo arbitraggio come a dir poco scorretto);
    passiamo al 2006, l’anno di Calciopoli, con un allenatore che a me sta antipatico: Lippi.
    Supponente e arrogante, oltre che ignorante (e forse fiero di esserlo), socialista dichiarato (ma oggi che cosa vuole più dire essere socialista??), assolutamente privo di stile.
    Abbiamo vinto grazie a un bel crescendo di condizione e convinzione, ad una difesa granitica, a un super Buffon: abbiamo probabilmente festeggiato da burini.
    La finale l’ho vista mentre mi trovavo con la famiglia su una piccola e deserta isola greca, in un bar squalliduccio con pochi altri connazionali: una tristezza.
    2010, si vedrà, manca poco. Qualcosa posso dire però: ho già sentito alcune dichiarazioni di Lippi, e se continua così non penso che rivedrò in positivo il mio giudizio su di lui!

  2. Per come intendi l’Itaglia è proprio un blog allo sbando. Cerca di porre rimedio perchè non s’è capito dove vai a parare.
    Se ricordi i campionati del 1934 devi essere bello stagionato.
    Ma dov’è la coerenza inquello che scrivi?

  3. Ricordo i campionati del 34 perché sono stati spesso analizzati. Ah, il blog è mio e me lo porto allo sbando come e quando voglio io. Te scrivi commenti da un paio di settimane e ti sembra già d’essere il padrone di casa. Non si capisce bene chi o cosa te ne dà il diritto.

  4. Ah, già che si sono. Aggiungo che “er pupone” Totti, durante i primi festeggiamenti, la bandiera se l’era messa in testa a mo’ di Befana e la faccia esprimeva i pensieri più sublimi del suo più illustre concittadino contemporaneo: “er piotta”.

  5. Credevo fossi una persona seria ed anche intelligente. Mi sbagliavo.
    Tienilo il tuo blog e fanne quello che vuoi.
    Se vuoi giocare, gioca da solo. Non chiedere il contributo di chi naviga sul web alla ricerca di discorsi costruttivi.

  6. Io, che non sono mai stata una patita di questo gioco, sono rimasta ferma alla partita Brasile-Italia del 1982. Da allora mi rifiuto di vedere qualsiasi partita di calcio. Ho un po’ il dubbio di non aver perso molto da allora. È grave?

  7. Complimenti Gadilu.
    Nel 1982 ero un ragazzino, più o meno come lo eri tu.
    Quindi i tuoi commenti sui campionati precedenti, beh, rappresntano la spocchia e l’arroganza dell’itagliano medio.

    Poichè i miei ricordi partono invece dal 1982, allora cito il simpatico tifoso italico col sombrero intervistato a quel tempo in Spagna:
    VIVA L’ITALIA, VACCA BOIA!

  8. Caro Paddo (caro si fa per dire). I mondiali del 1978 li vidi praticamente tutti. E ho ricordi vividi. Di quelli del 1974 ho ricordi più confusi, ma ugualmente “vissuti” (rammento la cerimonia d’inaugurazione, il bellissimo inno della Germania Democratica, la formidabile Polonia di Lato, la grandissima Olanda). Ricordo anche che prima della finale (Germania-Olanda) andammo a mangiare da mia nonna, che aveva un grande giardino. Pochi giorni dopo morì mio nonno, stroncato da una trombosi.

    Paddo, tu, ogni cosa che scrivi, mi riempi sempre di tristezza. Tu sei l’itagliano squallido.

  9. Caro gadilu (caro si fa per dire), come al solito parli da solo, o meglio, scrivi per te stesso; c’è in te una forma narcisistica di apparire. Ti spiego: il blog personale e come un esercizio pubblico,
    c’è il padrone che lo gestisce, ma non ne può impedire, a norma di legge, la frequentazione da parte di estranei, che lo usano.
    Sbagli a ritenerti l’unico depositario e sbagli a commentare come io sia l’ultimo arrivato. L’errore più grosso poi consiste nell’usare un gergo incomprensibile ai più, o almeno a me, per cui non posso risponderti nello specifico.
    Non me ne volere Angelo Libranti

  10. Angelo, io non te ne voglio. Ma non ho veramente ancora capito cos’è che mi vuoi dire. Sia nello specifico (riferito a questo post) che in generale.

  11. Contro la tristezza ti consiglio i “fiori di Bach”.
    Io invece sorrido, soprattutto quando leggo certi giudizi espressi da chi a volte farebbe meglio a tacere.
    Ma, si sa, nemo dat quod non habet.

  12. Per un decerebrato, anche il livello della Failla è troppo alto.
    Al di là di questa nota, il tuo post è molto bello.

  13. A me non fa tristezza commentare, quindi non sono io ad abbisognare di cure.
    E non ho nemmeno un mio ambiente, perchè non sono un pecorone, nè tricolore nè biancorosso.
    E non ho nemmeno il bisogno di leccare il deretano a nessuno, a differenza di qualche tuo amichetto, che asperge guano ed insulta a gratis.
    Poveretto.
    Nemo dat quod non habet.

  14. Allora, le ipotesi sono due:
    1) il blog è di libero accesso, democratico ed aperto, dove tutti possono scrivere;
    2) al blog è consentito l’accesso solo a chi è allineato con il pensiero di Gadilu ed amichetti, mentre gli altri devono starsene fuori.

    Nel primo caso tutti hanno la libertà di intervenire, specialmente quando non insultano o denigrano;
    nel secondo, basta che dichiari di voler applicare la censura!
    Traendone poi le conseguenze.

  15. @Gattomur
    Per me nessuna questione si è mai aperta, perchè certamente non mi tange nemmeno di striscio alcun tipo di petopensiero.
    Ti dico solo che di norma, l’uomo vede negli altri la propria immagine riflessa.

  16. Il blog è del tutto libero. Ma io ti dico molto apertamente che i tuoi interventi non servono a nulla, solo ad alimentare questi battibecchi sterili e privi di significato. E siccome non hai mai (mai) dimostrato di saper fare di meglio ti invito a cercare maggiore soddisfazione da chi te la può dare. Hai capito?

  17. Mah, Gadilu, credo tu stia travisando la realtà dei fatti.
    Mi fa ridere se mi accusi di alimentare battibecchi.
    Quali poi?
    L’unico che cerca di alimentare battibecchi, se di ciò vuoi parlare, è quel tuo petulante amichetto che deve mettere sempre ed ovunque il suo kren, e questo non per esprimere un suo parere sul thread, ma per insultare il sottoscritto.
    E questo thread ne è la prova!
    Colpa mia se nella testa di qualcun altro è presente un numero di neuroni inferiore a quello delle particelle di sodio nell’acqua Lete?

  18. Non traviso proprio nulla. Tu alimenti battibecchi sciocchi e inutili. Il mio “amichetto”, poi, è semplicemente un amico. Che stimo e apprezzo. Soprattutto dal punto di vista intellettuale. Cosa che non posso fare se invece penso a te. È un confronto decisamente imbarazzante, anzi. E ora, davvero, falla finita.

  19. Capisco tutto il tuo imbarazzo, nel fare il confronto.
    Lo capisco sul serio.
    Sarei anche io in imbarazzo se dovessi presentare te, o qualcun altro, come amico mio.
    Specialmente quando mi si accusa di fatti che non esistono.
    Ecco cosa accade quando ci si accannisce a coprirsi gli occhi con spesse fette di Südtiroler Speck d.o.c.g. .

  20. Non corri nessun pericolo, anche perché io non ho nessuna intenzione di esserti amico. Proprio non ci penso neppure. E ora, per cortesia, togli il disturbo.

  21. C’è un evidente difetto di interpretazione di cosa sia un blog. Chi lo gestisce, dovrebbe mettere a disposizione lo spazio per una discussione sui fatti, politici e no, finalizzati ad un arricchimento
    culturale e spirituale reciproco. Chi partecipa ha l’obbligo morale di essere educato e non trascendere in offese personali. Se il promotore del blog intende affermare la propria personalità e parlarsi addosso,faccia un blog per inviti e discuta solo con gli amici che ne condividono il pensiero.

  22. Guarda Angelo, sono anni e anni che tengo blog. Discuto benissimo con tutti. “Paddo” (cioè Amedeo Rossetti) è un caso limite, non ha nulla da dire (come si vede benissimo anche qui) ma vuol dirlo lo stesso. Io gli ho solo consigliato di rivolgersi a chi lo può apprezzare. Spero lo faccia.

  23. Seguo il blog, perchè trovo spesso flash interessanti e anche approfonditi….ma queste ultime discussioni sembrano chiamare l’alcoolimetro…….forse sarà colpa del calcio…

  24. Non per infierire… ma, caro Paddo, perché te le cerchi? A parità di volume, il numero di particelle di sodio contenute nell’ acqua Lete é più grande del numero di neuroni in ogni cervello umano. É non parlo del doppio o triplo, ma ci sono (almeno) milioni di volte più particelle di sodio nel acqua Lete che neuroni nel cervello. Persino le tue freddure sono un autogol!

    Facci un piacere: Non commentare!

    Un lettore

  25. A me non sembra che Amedeo Rossetti non abbia nulla da dire.
    Amedeo Rossetti ha detto semplicemente che hai ragionato da itagliano.
    E questo ha acceso la voglia di Gianluca Trotta ( Gattomur) ad intervenire con le offese e gli insulti, mentre ad oggi nulla ha scritto sul tema del thread.
    Quindi cerca di capire, anche se nessuno ci spera veramente, che a volte alcuni interventio servono anche per far emergere l’assoluta inconsistenza di certe persone.
    Se ti distrubo, la cosa mi dispiace. Nulla di personale, sia chiaro, però il problema non è mio.

  26. Io vorrei proprio sapere, caro Rossetti, perché secondo te io avrei ragionato da “itagliano”. E ripeto la mia definizione: Definisco “Itaglia” la nazionale calcistica italiana quando rappresenta in modo fedele il paese, col le sue luci e le sue ombre, ma con una spiacevole prevalenza delle seconde. È l’Italia che non ci piace, quella del presenzialismo cafone, che non solo rubacchia (o ruba), ma che pure se ne vanta. Un’Italia fatta di campioni presuntuosi e arroganti, forte coi deboli e debole coi forti. Dunque, come è possibile che io abbia ragionato da “itagliano”? Eh?

  27. Già solo il fatto che mi consideri debole e che con me vuoi fare il forte è un atteggiamento da itagliano.
    Lo hai spiegato tu stesso, no?

  28. Lo credo anche io.
    Quindi auguri a te!
    p.s. : in questi giorni c’è un interessante convegno al S. Maurizio di Bolzano; chissà, forse a qualcuno di voi può servire…

  29. Paddo-Rossetti non merita altro, per l’attività ormai pluriannuale che dedica in rete all’offesa, all’illazione, alla rottura di coglioni, che di essere ignorato. La stratregia ormai è chiara: intervenire per catalizzare l’attenzione, stroncare qualsiasi discussione possibile, rompere, appunto, i coglioni. L’ideale sarebbe, appunto, ignorarlo, purtroppo non è semplice attuare il proposito. Io, appunto, non ce la faccio sempre: soprattutto quando vedo che viene a rompere i maroni a te, caro Gabriele (che già tanto hai dovuto sopportare), con le solite cazzate, mai argomentate, come sopra appunto avviene, mi girano le balle e, purtroppo, mi viene da mandarlo affanculo. Cosa che, purtroppo, fa il suo gioco.
    Gabriele, a me dispiace continuare a smentire il mio buon proposito: ma il personaggio, visto anche quanto in questi anni ha scritto in ogni dove, è davvero insopportabile. E non perché sia un provocatore, perché diano fastidio le cose che scrive, etc.: no, proprio per la nullità totale che esprime.
    Un bel calcio-in-culo sarebbe l’ideale, ma purtroppo virtualmente non viene bene.

  30. E intanto se n’è andato un grande: José Saramago. Ecco, invece di stare qui a rispondere a uno sciocchino inconcludente, farei meglio, adesso, a rileggermi 100 volte “Cecità” (anzi, letteralmente, “Saggio sulla cecità”, che fa il pari con il successivo “Saggio sulla lucidità”). E, anzi, comincio subito.

  31. Buona lettura!
    Almeno sarai impegnato per qualche giorno.
    Peccato però, perchè testi come quello che poco fa mi hai dedicato sono una vera chicca.
    Peccato farne a meno per un po’…

  32. paddo, sei impressionante,
    non c’è un solo argomento dove tu non ti metta a rompere
    no, non sei un “caso limite”, sei oltre il limite.
    ti scometto che se una volta sarai in paradiso (dubito che ti facciano entrare) ti metterai lí davanti agli angeli e santi e martiri (uno di questi gadilu che ti sopporta) e farai discorsi lunghissimi sulle cose che non vanno bene.

  33. Mi scometti, mi scometti.
    Ocio a non puntare troppo, però, perchè potresti anche perdere.
    Ciao Gnoccolone!

  34. Beh, l’Italia ha semplicemente fatto pena… come han fatto pena tutti quei “patrioti” sudtirolesi (al giorno d’oggi basta poco per essere tali) che su Facebook si son esaltati per la sua sconfitta…

    Uno può anche tenere per il Brasile, la Spagna, la Germania, magari anche per la Slovacchia o chi gli pare: siamo liberali, ma rallegrarsi per una sconfitta in modo plateale e nazionalista è di pessimo gusto… in più concretamente non porta loro alcun vantaggio, così è ancora più stupido.

  35. gadilu, jetzt kann ich deine Aussage von vor ein paar Tagen verstehen, ich habe das wohl etwas zu idealistisch gesehen…

  36. Non ha senso recriminare su due reti valide annullate da un arbitro che non ha nemmeno avuto il coraggio di estrarre il cartellino rosso contro un portiere che sferra un pugno al’avversario un metro davanti al direttore di gara.
    Non ha senso, perchè non merita minimamente di passare il turno una squadra che in tre partite ha giocato solo gli ultimi 20 minuti della terza gara.
    Una figuraccia mondiale, che purtroppo non servirà a far riflettere presunti campioni strapagati comunque.
    Qui non si tratta di Itaglia, ma di giocatoruncoli.
    D’altronde nemmeno in futuro potremio aspettari dei campioni, se in Italia ed in Europa vincono squadre “italiane” che di giocatori italiani non ne hanno nemmeno uno.

  37. Paddo, qui mi sembra che nessuno recrimini nulla. Del resto, anche l’argomento dei troppi “stranieri” conta fino a un certo punto. L’Argentina, faccio solo questo esempio, vince e convince con calciatori che sono quasi tutti attivi in campionati stranieri. Se l’Argentina giocasse male dovremmo per questo dire che sarebbe colpa dei “mercenari”? E a proposito di stipendi: Messi, Milito e Samuel guadagnano meno di Pepe, Quagliarella e Gattuso? La verità, l’unica, è questa: la nazionale italiana si è presentata ai mondiali con una truppa composta da ex campioni giunti a fine carriera e con alcuni nuovi giocatori di classe mediocre. Il mix ha prodotto un prevedibile fallimento. Amen. Adesso di tratta di azzerare tutto e di ripartire. Quando finisce un ciclo in genere si fa così.

  38. Ah, Paddo, permettimi anche un commento su una tua affermazione pubblicata su un altro blog (un blog nel quale ormai ti è riconosciuto lo status di opinion leader…):

    “Tra qualche anno finiremo come la Germania, che in campo schiera di tutto, ma ben pochi giocatori sono giocatori tedeschi veri”.

    Si tratta di un parere a dir poco ridicolo, oltre che cripto-razzista (anzi: nemmeno poi tanto “cripto”). La Francia che ha vinto mondiali ed europei (non molti anni fa) aveva gente come Thuram, Zidane, Trezeguet e decine di altri campioni somaticamente non ascrivibili allo stereotipo del “vero francese” che probabilmente hai in testa tu. Eppure hanno vinto tutto quello che si poteva vincere. Una nazionale è o dovrebbe essere lo specchio del paese. Se l’Italia non annovera tra i suoi calciatori gente paroganibile a Zidane (magari ne avessimo uno!) questo significa che gli “italiani veri” messi sul campo continuano ad essere sempre gli “italiani di ieri” e non gli “italiani di oggi” (che si chiamano anche Balotelli e sono di colore). Io spero vivamente che in un futuro prossimo potremo schierare calciatori, nostri connazionali, di origine africana, rumena o algerina.

  39. Ritornando alla tua riflessione, la differenza tra la Francia e la Germania è che la Francia ha molti giocatori originari dalle Colonie francesi, mentre non mi risulta che la Germania avesse avuto colonie…

  40. A parte il fatto che anche la Germania, seppur in modo limitato, ha avuto colonie (http://it.wikipedia.org/wiki/Impero_coloniale_tedesco) la tua distinzione è disarmante. Ogni nazione europea, oggi, presenta cittadini con retroterra migratorio integrati nel proprio tessuto sociale. Se un turco, nato in Germania, da genitori che hanno lavorato o lavorano in Germania e che hanno pagato le tasse per lo stato tedesco, gioca nella nazionale tedesca tu lo ritieni un fatto “strano”? Secondo me è del tutto normale e positivo. Spero che la stessa cosa avvenga per noi. Mesut Özil non è meno “tedesco” di Schweinsteiger. Se sei d’avviso diverso provo pena per te.

  41. Potrei essere io a provare pena per te.
    Ma non mi sento così superiore.
    Invece, per te, sto un pochino in pena, ma sono sicuro che ce la farai, con tanta buona volontà.

  42. Io provo pena per te perché non sei in grado di argomentare con efficacia e, al contrario, ti rifugi in pensieri stereotipati e perfino razzisti (ognuno può leggere quello che hai scritto). Io non mi “sento” superiore, sono evidentemente superiore a te nell’elaborazione e nell’articolazione degli argomenti qui circoscritti. Ti ripeto: cerca maggiore fortuna all’interno di spazi nei quali sono attive persone in grado di apprezzare quello che dici. Qui rimedi solo figuracce. Una dopo l’altra.

  43. E tanto per chiarire il concetto ai vari “Paddi” che si ostinano a restare trincerati dietro la linea del loro Piave ormai a secco, mi piace citare la conclusione dell’ineccepibile articolo di Mario Sconcerti, sul Corriere di oggi:

    “Da quattro anni a questa parte l’Italia ha perso la Juventus, la sua ricchezza più grande. Ne faccio solo un discorso storico ovvio, non una guerra santa. Non ha mai avuto l’Inter, da molto tempo senza italiani. Milan e Roma navigano con il già visto, non aggiungono niente. Questi Mondiali confermano invece la freschezza dei grandi Paesi sudamericani. Negli ultimi 10 anni sono stati più di 5.000 i brasiliani partiti per il mondo del calcio e altrettanti gli argentini. Moltissimi gli uruguaiani.

    Questo significa che il commissario tecnico brasiliano o argentino può scegliere fra centinaia di giocatori, mentre quello italiano o inglese solo fra tre-quattro decine. Non è un caso che la Germania abbia la metà dei propri giocatori con doppio passaporto. Perché è sfinita dalla difficoltà di trovare giovani tedeschi di qualità fra troppi pochi esempi. Fra quattro anni, fra otto, avremo decine e decine di ragazzi neri e latino-americani che saranno italiani, i Balotelli della situazione.

    L’Italia dei vecchi campioni del mondo non potrà esserci più. Non basterà. Non sarebbe più giusta.
    O apriremo le porte a un’idea di Paese diverso, o saremo sempre più in difficoltà”.

    Hai capito Paddo????

  44. Dei cosidetti giocatori “non veri tedeschi” solo Cacau ha entrambi i genitori del Brasile ed è nato in Brasile…gli altri hanno almeno 1 genitore tedesco e tutti dall’adolescenza in poi sono cresciuti in Germania. Sopratutto tutti quanti sono orgogliosi di poter giocare nella nazionale tedesca e sono ancora tutti abbastanza giovani d’età. Condivido con Gadilu: Non basterà più L’Italia con giocatori bianchi con cognomi italiani. Paddo….continua a sognare….il tuo viaggio dal medioevo al futuro visto le tue espressioni sarà ancora lungo….ma molto lungo…

  45. Se posso aggiungere: Una delle cose che piú mi piace della Germania di oggi é vedere giovani di origine turca girare con magliette della nazionale tedesca grazie a persone come Mesut, a vedere immigrati di origini del Est fare il tifo per Klose, vedere vecchi Bavaresi dire “Dovevamo portare Odonker.”

    Gli unici a ragionare come Paddo, nel 2006, era proprio la NPD: http://www.tagesschau.de/inland/meldung124600.html

    Fortunatamente peró, non sono riusciti a generare consensi.

  46. @Gadilu
    “Se un turco, nato in Germania, da genitori che hanno lavorato o lavorano in Germania e che hanno pagato le tasse per lo stato tedesco, gioca nella nazionale tedesca tu lo ritieni un fatto “strano”? Secondo me è del tutto normale e positivo. Spero che la stessa cosa avvenga per noi. Mesut Özil non è meno “tedesco” di Schweinsteiger. Se sei d’avviso diverso provo pena per te.”

    Wieso schreibst Du dann, dass er Türke ist? Er ist ja Deutscher, nach Deinen Ausführungen, nicht?

  47. Cme al solito Gadilu non perdi occasione di aspergere accuse del tutto gratuite, ma ormai lo hanno capito tutti che con te non c’è nulla da fare.
    Ribadisco che isecondo me nella nazionale dovrebbero giocare solo giocatori d.o.c., in ogni nazionale.
    Razzismo è altra cosa.
    Poi, evviva l’integrazione!
    Interessante la tua teoria che chi nasce in un paese e paga le tasse in quel paese, automaticamente gli appartiene la nazionalità di quel paese.
    Allora chi nasce in Alto Adige, e paga qui le tasse, è italiano e basta?

  48. @Gadilu
    “Se un turco, nato in Germania, da genitori che hanno lavorato o lavorano in Germania e che hanno pagato le tasse per lo stato tedesco, gioca nella nazionale tedesca tu lo ritieni un fatto “strano”? Secondo me è del tutto normale e positivo. Spero che la stessa cosa avvenga per noi. Mesut Özil non è meno “tedesco” di Schweinsteiger. Se sei d’avviso diverso provo pena per te.”

    „Mesut Özil non è meno “tedesco” di Schweinsteiger.“
    Ich denke, dass Du hier auf die gemeinsame Staatsbürgerschaft rekurrierst, die beide als Deutsche ausweist. Soweit kann ich Deinem Gedankengang folgen.

    „Se un turco,..“
    Aber wie kommst Du zu dieser Spezifizierung? Du wirst doch nicht ethnische Kriterien herangezogen haben? Wäre das nicht genau die Logik, die Du soeben kritisiert hast?

  49. “giocatori d.o.c.”

    I would rather d.o.p., really more updated.

    Cannavaro d.o.p. – preferisco però le aversane.

    Chiellini d.o.p. – preferisco però la versione viareggina.

    Balotelli è fuori da ogni denominazione indeed – come Sassicaia fino al ’94.

  50. Ma vi rendete conto quanto è malata questa discussione del colore della pelle di chi gioca in relazione al vincere o al perdere? Ai nuovi italiani/tedeschi coi genitori nati in turchia se possono o non possono giocare… sul bacino dei giocatori… Bleah… se proprio bisogna andare avanti a stupidaggini almeno che non siano razziste.
    Mandateceli voi i vostri bei figli con la pelle bianca al campetto a correr dietro a un pallone, invece che farli studiare il pomeriggio: se facessero tutti così vedreste che avremo tutti una nazionale di talenti bianchi. E, se i risultati son questi che si vedono, non si potrà più nemmeno dire che il livello culturale sarà sceso.

  51. ah, forse tra tanti campioni d’umorismo c’è bisogno di precisarlo: quanto scrivevo sopra era IRONICO. Una presa per il culo dell’intervento di Paddo.

  52. “Quando l’ironia, per essere capita, deve essere spiegata…”

    Certo, dipende tutto dal contesto in cui ci si trova. Anche all’asilo, per esempio, ai piccolini bisogna spiegare tante belle cosine nuove.

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