In Tirolo si vuole imparare l’italiano

Una vecchia veduta di Innsbruck, con il castello di Amras

L‘Alto Adige l’ha presentata come una svolta. E se quello che viene raccontato nell’articolo linkato più in basso corrispondesse al vero non c’è dubbio che lo sarebbe. Del resto, non bisogna stupirsi. In Tirolo l’apprendimento della lingua italiana non è gravato dal peso di una storia impostata sul conflitto identitario. Là non agiscono quelle “insidie della vicinanza” (S. Baur) che invece rendono qui ogni cosa più complessa e contraddittoria.

http://altoadige.gelocal.it/dettaglio/il-tirolo-insegnera-litaliano-nelle-scuole/1847353

9 thoughts on “In Tirolo si vuole imparare l’italiano

  1. Conosco effettivamente diverse persone a Innsbruck che sanno meglio l’italiano che molti di madrelingua tedesca di qui. Parlano senza remore, riuscendo a captare gli aspetti positivi dell’avvicinamento ad un’altra lingua ed un altra cultura.

    Il discorso della scuola bilingue lì non è nuovo, ne avevamo anche discusso su stol anni fa, se ricordi.

    Bello il castello di Amras, specialmente a maggio.

  2. Boh… non capisco dove risieda la sensazionalità della cosa… anche in Trentino, mi pare, studino un po’ il tedesco a scuola. Poi tra studiarlo e parlarlo a livello di seconda lingua c’è una certa differenza. Però bravi entrambi (trentini e nordtirolesi) per l’impegno!!!

  3. Non ricordo più dove ho letto tale statistica, ma un paio d’ anni fa venne fuori che gli alunni trentini hanno una migliore padronanza del tedesco rispetto agli alunni altoatesini di madrelingua italiana.
    A Innsbruck imparano l’ italiano, a Trento il tedesco e nessuno se ne fa un problema, nell’ anno 2010.
    Solo in Sudtirolo sembrano esserci ancora problemi seri in materia. È un dato triste.

  4. @Paddo
    Nell’ articolo che avevo letto, si parlava di insegnamento e padronanza del tedesco, quindi presumo che intendessero lo Hochdeutsch (ammesso che non si siano messi ad insegnare a scuola i dialetti austro-baiuvari).

  5. @ galilu

    “S. Baur”

    Cos’è, scusa? Il nome proprio di un tucano? Di un’aninga? Di un’amazzone a fronte blu? Di un canarino del Mozambico? Di un pesce tropicale d’acqua dolce? Oppure in Sudtirolo si chiama così l’intelligenza teoretica? In ogni caso ti ringrazio: hai scritto finalmente qualcosa di esotico.

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